Brunetta: «Parisi inizi col prendere la tessera di Forza Italia...»



(Valentina Stella sul Dubbio 20 settembre 2016)

Dalla "schiforma" di Renzi al dilettantismo grillino, passando per il Flop Act: un Renato Brunetta senza freni quello che ipotizza per la leadership del centrodestra primarie regolate per legge e che attacca il premier Renzi: «È al capolinea, mi sembra chiaro».

Onorevole, qual è il suo bilancio della convention di Parisi a Milano?
Due giorni di ascolto e di società civile. Certo, di idee e di facce nuove neanche l'ombra. Tanta Milano bene, un po' di Cl, vecchi amici che hanno già militato in Forza Italia o nel centrodestra. Beh, se questo è il nuovo. Mi aspettavo proposte concrete, che non sono arrivate. Parisi ha detto che illustrerà un documento per il governo del Paese tra cinque mesi: vasto programma. Una gestazione quanto meno complicata. Comunque Stefano ha fatto un discorso di buon senso, ha usato il dizionario politico di Forza Italia. A questo punto ci aspettiamo che nelle prossime settimane, quando convocheremo i congressi, anche lui prenda la tessera del partito. Per il resto, braccia aperte per tutti, a patto che dicano ‘no' a Renzi, alla sua riforma e al suo governo.

Rotondi ha già lanciato la sua candidatura a premier in alternativa a Parisi. Cosa aspettarsi per la leadership del centrodestra?
La leadership del centrodestra c'è, è quella del presidente Berlusconi, l'unico in grado di federare le forze della nostra coalizione. Ma adesso più che la leadership il problema è l'offerta politica che vogliamo proporre al Paese. Prima i programmi, prima i valori, prima le ricette per far ripartire l'Italia. Poi verrà la leadership, e magari potrà essere scelta dai nostri elettori, tramite primarie serie e regolate per legge.

Salvini lancia diversi moniti tra cui nessun accordo al ribasso e "o con noi sempre o mai". Hanno suscitato scalpore anche le sue dichiarazioni su Ciampi. Sarà gestibile una alleanza con lui?
Quando parla alla sua gente, a Pontida, è normale che Salvini alzi un po' i toni, che punti alla pancia del suo popolo. Ha pienamente ragione quando chiede un accordo chiaro e non al ribasso alle altre forze del centrodestra. Mai più inciuci o ammiccamenti con Renzi. Le dirò di più: io penso che la strada verso la chiarezza debba passare anche, e soprattutto, attraverso la costruzione di un nuovo soggetto politico unitario di centrodestra, che rappresenti la proposta per il futuro governo del Paese.

Che futuro vede, invece, per Renzi?
Mi dicono che Renzi sia estremamente scuro in volto in queste ore, e come non esserlo? È al capolinea, è diventato una macchietta. Basti vedere la figuraccia rimediata venerdì scorso a Bratislava: roba da Repubblica delle banane. Il suo peso a livello internazionale è assolutamente nullo, con la Merkel e l'Ue che ci trattano da provincia. In Italia Renzi è sempre più solo, attorniato dai fedelissimi del giglio magico e abbandonato da buona parte del suo partito. La scorsa settimana ha persino beccato fischi alla festa dell'Unità, a Bologna. Una cosa mai vista per un leader del Pci-Pds-Ds-Pd.

E invece per pentastellati di Grillo, anche alla luce del pamphlet scritto dagli ex M5s Marco Canestrari e Nicola Biondo che svela i retroscena del Movimento?
Non commento gli spifferi delle case altrui. Il mio giudizio sul M5s è politico. Una cosa è vincere le elezioni sull'onda della protesta, del populismo e del giustizialismo, altra cosa è governare. Quando i grillini arrivano al potere qualcosa si inceppa, non riescono a tramutare le tante, tante parole in fatti concreti. Non ci si improvvisa governanti, governare è una cosa seria. A Roma il caso eclatante: la Raggi ha vinto le elezioni da ormai quasi tre mesi, e la Capitale d'Italia non ha ancora una giunta, non ha ancora un assessore al Bilancio, non ha ancora un capo di gabinetto. Dilettantismo alla stato puro.

Economia e lavoro in Italia: dati diversi tra Ministero del Lavoro, Istat, Inps. Il nostro è un Paese in crescita o in stallo?
Il nostro è un Paese fermo. Il Pil cresce dello zero virgola; l'occupazione, con il Flop Act, va malissimo, Poletti dovrebbe dimettersi; il debito aumenta; il deficit aumenta. Renzi e Padoan hanno completamente sbagliato politica economica. Servivano investimenti e lungimiranza, hanno scelto mance e fuochi di paglia. E oggi tutti raccogliamo i frutti avvelenati che questi signori incapaci hanno seminato in questi assurdi trenta mesi.

Il fronte del No al referendum è molto variegato. Come spiegare agli italiani questo stare insieme di anime così diverse?
Ieri lo spiegava alla perfezione Pigi Battista sul "Corsera", ridicolizzando i tanti intellettuali da strapazzo, primi tra tutti quelli del "Foglio" e dell'"Unità". Il fronte del No al referendum è legittimamente variegato. Formato da FI, Lega, FdI, Sinistra italiana, M5s, sinistra interna al Pd. Quando nel dopoguerra i costituenti diedero vita alla nostra Carta furono insieme da Togliatti a De Gasperi, era una compagnia ampia, giustamente: dalla sinistra più o meno estrema ai democristiani, fino ai liberali, e così via. Quello era l'arco costituzionale, coloro i quali hanno scritto e approvato la nostra Costituzione. Perché oggi non ci può essere un arco costituzionale di difesa della Costituzione contro la "schiforma" di Renzi? E questo fronte, secondo tutti i sondaggi, è in netto e crescente vantaggio, in vista del referendum.

Molti dicono che il No al referendum è un No contro Renzi ma non contro i contenuti che sarebbero simili a quelli della riforma costituzionale di Berlusconi del 2006. Lei come risponde?
Quella di Berlusconi era una vera riforma della Costituzione, quella di Renzi è solo un'operazione di potere. Un attacco alla democrazia parlamentare, alle istituzioni, ai pesi e contrappesi che regolano il funzionamento e l'equilibrio della nostra Repubblica. Sul nostro sito www. comitatoperilno. it ci sono decine e decine di documenti che smontano punto per punto questa cattiva riforma. Sono certo che gli italiani voteranno ‘no' al referendum per mandare a casa Renzi e ripristinare la democrazia nel nostro Paese.

Con Vittorio Feltri c'è possibilità di una riconciliazione?
Feltri ha attaccato e insultato (che lo ha definito "cariatide fallita" ndr), senza argomenti e senza nessuna seria analisi, l'intera classe politica di Forza Italia, io ho avuto una reazione doverosa e legittima. Gli ho solo detto: "Ma come ti permetti, Vittorio? ". Lui mi ha scatenato contro le cannonate del suo "Libero", usando il "metodo Boffo", gettando fango sulla mia persona. Finché Vittorio non mi chiede pubblicamente scusa non ci potrà mai essere alcuna possibilità di riconciliazione.

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