Il carcere di Enna fa acqua. Le denunce di agenti e politici

di Valentina Stella Il Dubbio 02 02 2017

Pavimenti allagati, asciugamani a terra e vari secchi per la raccolta dell'acqua che filtra dai muri, pareti ammuffite e screpolate, agenti costretti ad usare le galosce per muoversi: è la situazione della casa circondariale 'Luigi Bodenza' di Enna, mostrata in un video che l'onorevole pentastellato Alessio Villarosa ha postato sulla sua pagina facebook due giorni fa. L'allarme è stato lanciato il 22 gennaio dal segretario regionale del Sappe (sindacato autonomo di polizia penitenziaria), Calogero Navarra, che con una lettera agli uffici competenti ha denunciato la gravissima situazione del penitenziario siciliano, che riguarda in particolar modo i locali degli agenti di custodia. Nella missiva indirizzata  al direttore della casa circondariale Letizia Bellelli e ai vertici nazionali del sindacato, Navarra sottolinea che "qualche anno fa avevo effettuato una visita sui luoghi di lavoro presso l'istituto penitenziario di Enna e in quella occasione era stato rilevato che in numerosi settori vi era molta umidità dovuta ad infiltrazioni d'acqua. L'inconveniente veniva alleviato con soppalchi e raccoglitori d'acqua creati artigianalmente con sacchi di spazzatura e/o strisce di plastica". Una emergenza dunque vecchia ma che fino ad oggi ha trovato solo soluzioni approssimative e temporanee. Già nel 2010 l'onorevole radicale Rita Bernardini aveva presentato, a seguito di una visita ispettiva nel carcere del comune siciliano, una interrogazione parlamentare in cui scriveva tra l'altro "nel corso della visita sono emerse le seguenti  situazioni: le infiltrazioni d'acqua riguardano sia gli uffici che gli ambienti detentivi: perfino nel corridoio della direzione c'è una stanza chiusa per inagibilità; anche nella cappella sono visibili infiltrazioni e le finestre sono rotte; segni evidenti di fatiscenza causati dall'umidità sono riscontrabili anche nelle cucine ". A sei anni da questa segnalazione nulla è cambiato, anzi la situazione è peggiorata. Adesso è proprio l'onorevole del Movimento 5 Stelle Villarosa che si fa carico della situazione e annuncia una interrogazione al Ministro della Giustizia Andrea Orlando: " Capisco che la struttura ha quasi ottant’anni però il ministro deve sapere e fare il possibile per garantire che fenomeni del genere non si verifichino più! "

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