LA DENUNCIA DEI SINDACATI «Sventiamo suicidi, ma troppi dei nostri si tolgono la vita»

di Valentina Stella Il Dubbio 23 marzo 2017

l bicentenario della fondazione del Corpo di Polizia penitenziaria rappresenta sicuramente un momento di orgoglio per le donne e gli uomini che ogni giorno vestono la divisa di tutori della sicurezza ma diviene anche l’occasione per porre in evidenza i problemi che riguardano il loro lavoro. Secondo Donato Capece, segretario generale del Sappe ( Sindacato autonomo Polizia penitenziaria) «negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini del Corpo hanno sventato più di 21mila tentati suicidi nelle carceri del Paese, e impedito che quasi 168mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze. Queste cose non devono essere omesse ma anzi vanno valorizzate». Tuttavia per Capece questi episodi «vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria». Massimiliano Prestini, coordinatore nazionale per la Cgil della Polizia penitenziaria, chiama in causa un’altra nota dolente: «Di strada ne abbiamo fatta molta in questi anni ma c’è un problema di risorse, dal punto di vista umano e finanziario: le carceri avrebbero bisogno di circa 40 milioni per essere ristrutturate, invece ne arrivano solo 4. Inoltre registriamo una crescita delle aggressioni nei confronti del personale a cui si aggiunge il triste fenomeno dei suicidi dei nostri agenti, a causa dello stress da lavoro».
Angelo Urso, segretario generale Uil Polizia penitenziaria, evidenzia «il paradosso per cui aumentano i detenuti e i posti detentivi ma diminuiscono gli agenti. La carenza di organico è devastante: il piano del 2001 prevedeva 45.000 unità, oggi lavorano meno di 38.000 agenti e le aggressioni nei loro confronti aumentano. Il datore di lavoro deve preoccuparsi di salvaguardare l’incolumità fisica dei lavoratori».
Intanto è arrivata ieri la sottoscrizione dell’accordo tra il sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli e i rappresentanti di alcune organizzazioni sindacali per l’utilizzo del Fondo per l’efficienza dei servizi istituzionali ( Fesi), che si applica per l’anno 2017 al personale della Polizia penitenziaria. La ripartizione delle risorse, circa 31 milioni per il Dap e 1 milione per la Giustizia minorile, si basa sui parametri del merito, della produttività istituzionale, della responsabilità, dei servizi e dei rischi.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue