Radicali Italiani visitano trentacinque istituti di pena

Di Valentina Stella Il Dubbio 10 ottobre 2017

È partita ieri la mobilitazione nazionale di Radicali Italiani sul fronte della giustizia e delle carceri con visite in 35 istituti di pena di nove diverse regioni: Sicilia, Campania, Marche, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Sardegna, Puglia, Liguria. Fino al 15 ottobre oltre cento tra dirigenti e militanti del movimento, grazie alla collaborazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, si muoveranno dal sud al nord d'Italia per entrare, tra le varie tappe, nelle carceri di Sciacca, Caltanissetta, Favignana, Palermo, Catania, Napoli, Santa Maria Capua Vetere, Salerno, Ascoli Piceno, Ancona Barcaglione, Roma Rebibbia, Roma Regina Coeli, Rieti, Bologna Dozza, Parma, Milano San Vittore, Monza, Cagliari, Brindisi, Imperia, Como. A guidare le varie delegazioni ci saranno il segretario Riccardo Magi, il tesoriere Michele Capano, la presidente Antonella Soldo. Accanto ai radicali anche numerosi parlamentari, tra cui il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, i senatori Luis Alberto Orellana (Gruppo per le Autonomie), Luciano Uras (Gruppo Misto), Massimo Cassano (Forza Italia) l'onorevole Mara Mucci (Gruppo Misto),e rappresentanti delle istituzioni locali, come il sindaco di Pavia Massimo Depaoli e di Cagliari Massimo Zedda.“Con questa mobilitazione rilanciamo la nostra battaglia radicale sul fronte della giustizia e  delle carceri, che non è una battaglia a sé, ma racchiude e riflette le principali questioni aperte nel Paese su cui, come Radicali Italiani, siamo impegnati con le nostre iniziative, dall’antiproibizionismo sulle droghe, all’immigrazione, alla povertà”, dichiarano Magi, Capano e Soldo. Secondo i dati del Dap - resi noti dai radicali - un terzo della popolazione reclusa sconta una pena per reati legati alla droga e la stragrande maggioranza ha problemi di dipendenza. Una realtà - spiegano in una nota - dai costi sociali, sanitari ed economici altissimi e dalle gravi conseguenze sotto il profilo del sovraffollamento carcerario e per il funzionamento della giustizia.  “Una grande riforma antiproibizionista, come quella che proponiamo, eviterebbe  anche tantissimi dei procedimenti che oggi ingolfano la macchina della giustizia e colpiscono anche giovani e giovanissimi. Inoltre torneremo a sollecitare il Governo per l'ottenimento di fondi europei  destinati alle carceri. In programma c'è anche l'adesione a una task force europea in materia di detenzione ed esecuzione penale, idea avanzata come dalla commissaria europea con delega alla giustizia Věra Jourová”, spiega Alessia Minieri, della giunta di segreteria di Radicali Italiani e coordinatrice della mobilitazione. Molto alta anche la percentuale di detenuti stranieri, che si attesta al 34% con picchi di oltre il 70% in diversi istituti.  Le pessime condizioni di vita nelle carceri italiane, dove - secondo i dati dell’Osservatorio di Antigone - il tasso medio di sovraffollamento è del 114% e in strutture come quelle di Lodi, Larino, Chieti, Como, Brescia Caton Mombello tocca o sfiora il 200%, sono costantemente oggetto di denunce di organismi internazionali, come quella contenuta nel recente rapporto del Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa che nel corso delle visite ispettive ha accertato gravi violazioni dell'articolo 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo sul divieto di tortura e di trattamenti inumani e degradanti. “Una grave violazione della legalità costituzionale, come da sempre denunciato da Marco Pannella e dai radicali, che mina le fondamenta stesse dello Stato di Diritto nel nostro Paese”, concludono gli esponenti radicali. 

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