Radicali Italiani ricorrono al Tar contro la proroga del Comune

Di Valentina Stella Il Dubbio 14 aprile 2018
Radicali Italiani all’attacco della sindaca di Roma Virginia Raggi in merito al referendum sul servizio di trasporto pubblico locale Atac. Ieri, infatti, durante una conferenza stampa, hanno reso noto di aver impugnato dinanzi al Tar la delibera con cui l'Assemblea capitolina ha prolungato l’affidamento diretto ad Atac della gestione del servizio di tpl dal 2019 al 2021. L'atto, spiegano i convocatori, “viola in maniera palese le normative italiane ed europee sull'affidamento dei contratti di servizio” ma soprattutto “va così contro la volontà dei 33mila firmatari del referendum Mobilitiamo Roma, volto a liberalizzare il servizio”. “La normativa italiana - spiega l'avvocato Francesco Mingiardi, autore del ricorso - prevede che i contratti siano affidati con norme che consentano trasparenza e apertura alla concorrenza”. Inoltre, la normativa Ue “consente la proroga quando il Tpl si è interrotto o ci sia un rischio concreto”, ipotesi altamente “suggestiva”in questo caso.  I Radicali Italiani hanno inoltre inviato ieri sia una diffida alla sindaca Raggi perché faccia chiarezza sulla data del voto sia un invito formale alla Commissione per il referendum di Roma Capitale perché provveda alla regolamentazione degli spazi di informazione che, in base alla legge, il Comune dovrà deliberare. “ Siamo a ridosso della data, questa incertezza enorme va non solo a discapito nostro, ma anche del comitato per il no e soprattutto dei cittadini. Il punto è: quando pensa di decidere la sindaca?” ha affermato il consigliere regionale di +Europa Alessandro Capriccioli.  “Dispiace constatare che in questo momento il sindaco di Roma non si sta comportando da primo cittadino" attacca Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani e deputato di +Europa; “il referendum è stato indetto, ora è un fatto istituzionale rispetto al quale l'amministrazione ha degli obblighi, tra cui quello di informare i cittadini, cui non sta rispondendo. Non solo non sono state avviate attività di comunicazione, ma sistematicamente la sindaca utilizza ogni evento pubblico per fare disinformazione, dichiarando che Atac deve rimanere pubblica contro il referendum voluto dai radicali. Se l'amministrazione non provvederà ad informare correttamente i cittadini, la partita del referendum sarà falsata in favore della giunta M5S”. Per pronunciarsi il Tar aspetterà l’esito del concordato perché la delibera è condizionata al positivo esito del concordato stesso. Occorre quindi attendere il prossimo 30 maggio, giorno in cui l’ad di Atac Paolo Simioni è convocato dinanzi al Tribunale fallimentare di Roma.

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